CAMMINO DI S. FRANCESCO: IV° tappa: SPECO DI NARNI - COLLESCIPOLI - ROMITA DI CESI (km. 32)
Allo Speco di Narni fra Michele ci ha riservato un'accoglienza davvero speciale. Anche qui come a Greccio ci alziamo presto per condividere con la fraternità la preghiera del mattino. Prima di metterci in cammino saliamo sopra l'eremo per una visita all'antica cappella di S. Francesco e allo "speco" aperto sulla roccia dove il Santo amava ritirarsi in solitudine.
Dall'eremo torniamo sui nostri passi e scendiamo verso Ville di Vasciano.
Camminiamo lungo la strada provinciale: è un giornata fresca e ventosa che comunque ci assicura un cielo terso.
Un ultimo sguardo verso lo Speco di Narni.
Lasciata la strada provinciale raggiungiamo Collescipoli attraverso strade di campagna.
Entriamo nell'antico borgo di Collescipoli.
Collescipoli si erge sulle colline della valle di Terni.
La chiesa parrocchiale di Collescipoli.
Da Collescipoli scendiamo verso la zona industriale di Terni che purtroppo non si può evitare. Fortuna vuole che questo luogo non proprio bello del nostro cammino coincida con l'incontro di due amici pellegrini bolognesi che stanno facendo il cammino inverso al nostro. Eccomi qui con Paolo in uno scatto fotografico che un poco dice tutta la bellezza di questo incontro tra pellegrini.
Superata la zona industriale di Terni, anche con una certa fatica di orientamento a causa di lavori stradali in corso, ci inoltriamo nella campagna...
… avendo sempre davanti a noi, alto sulle pendici del monte, il paese di Cesi, la nostra prossima meta.
Per raggiungere il paese di Cesi ci attende una discreta salita.
Entriamo nelle viuzze di Cesi.
Il panorama verso Terni dalla piazzetta centrale di Cesi.
Oltre Cesi percorriamo la pianeggiante strada provinciale...
… fino a trovare le indicazioni per la Romita, dove prima la strada e poi il sentiero salgono decisamente.
La Romita di Cesi è un eremo situato a 800 metri di altezza sul Monte di Torre Maggiore, nel comune di Terni. L’Eremo è immerso nel silenzio e nel verde dei boschi, lontano dalle vie di comunicazione, in un paesaggio incontaminato. E’ un luogo francescano che grazie a fra Bernardino è tornato a rifiorire dopo che i frati erano mancati per 130 anni. Oggi la vita dell'eremo è fatta di preghiera e lavoro manuale, di vita di comunità e di accoglienza dei pellegrini.
Allo stile di vita semplice e sobrio, la vita all'eremo associa la mancanza di comodità e di sicurezze: non c'è elettricità, acqua corrente, riscaldamento nelle celle… Tutto questo fa rivivere non solo la bellezza della primitiva esperienza francescana, ma anche la fiducia nella Provvidenza che tutto provvede ai figli di Dio.
L'accoglienza di Fra Bernardino è calorosa e fraterna. Ci apre non solo le porte dell'eremo ma anche quelle del cuore. Assieme a lui chiudiamo la giornata con la mensa eucaristica e quella fraterna della cena.
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