mercoledì 18 giugno 2014

CAMINO TORRES: 2° tappa ROBLIZA DE COJOS - SAN MUÑOZ (Km 21)

La seconda tappa del nostro cammino prevede un percorso più breve rispetto a quello del giorno precedente e senza particolari dislivelli. Sarà un camminare nella pace e nella tranquillità, in grande solitudine, facendo però attenzione a non avvicinare troppo gli animali al pascolo.
Non c'è una strada diretta tra Robliza de Cojos a Cojos de Robliza (e neppure tanta fantasia nel dare un nome alle località). Quindi si ritorna sui passi del giorno precedente, passando ancora nelle vicinanze del maestoso silos.
Si cammina per circa 2,5 km su asfalto in una strada poco trafficata...
… fino a trovare la deviazione a destra per Cojos de Robliza...
… e rientriamo nella Cañada Real de Extremadura.
Il clima è fresco per l'altitudine (850 m.) e soffia una leggera brezza, anche se bisogna proteggersi dal sole.
La Cañada Real de Extremadura alterna paesaggi abitati da maestose quercie, a distese di grano e pascoli di bovini e ovini che si estendono a perdita d'occhio, il tutto nella più assoluta solitudine e pace.
Si cammina volentieri, senza fatica, in un caldo asciutto, su carrarecce di terra rossa.
Qua e là si incontrano frecce gialle ad indicarci la strada, anche se non abbiamo mai rinunciato alla sicurezza del GPS.
Ad un certo punto un cancello ci sbarra la strada. Un mandriano a cavallo che ci viene incontro con un gruppetto di tori ci invita ad aspettare che prima passino oltre i tori e poi ci chiede di scavalcare il cancello per non rischiare di lasciarlo aperto.
L'unico piccolissimo centro abitato che troviamo lungo il cammino odierno è Cojos de Robliza che concretamente consiste in una grande fattoria al centro della quale sorge una cappella.
La cappella è dedicata a Maria Nostra Signora dei Rimedi.
Gli aironi fanno i loro nidi sulle cuspidi dei campanili.
Poco oltre la fattoria troviamo un altro cancello da scavalcare...
… che con agilità sorprendente oltrepassiamo, come se avessimo il sospetto che solo così ci saremo messi al riparo dai tori precedentemente visti al pascolo.
Varcato il cancello, dopo la fattoria, camminiamo in un corridoio di terra perfettamente delimitato a destra e sinistra da 2 recinzioni distanti tra loro circa 75 m.
Non molto oltre la fattoria la cañada è attraversata dal torrentello Arganza che in alcune stagioni dell'anno richiede di scalzarsi per attraversarlo. Noi lo troviamo completamente asciutto. Anzi ci accorgiamo della sua presenza per la presenza di alcune pietre che in luogo di un ponte facilitano l'attraversata.
Con puntualità troviamo anche delle fecce gialle di non sempre facile interpretazione, come in questo caso. 
La zona è popolata la giganteschi aironi che al nostro passaggio volano lontani.
Ecco il primo mojon che troviamo sul nostro cammino. Per fortuna non riporta i km, probabilmente per non scoraggiare i pellegrini...
 Si cammina in scioltezza.
Dopo qualche km incrociamo una strada sterrata oltre la quale dobbiamo superare una recinzione. C'è un'apertura sulla recinzione che oltrepassiamo...
…per girare subito a sinistra e proseguire a fianco della recinzione stessa, finché una freccia gialla su un palo della recinzione ci invita ad andare verso destra. 
Si cammina a lungo tra querce ...
… e distese di frumento...
… su una carrareccia sempre evidente...
… senza problemi di orientamento.
 Ad un certo punto si incrocia una strada d'asfalto che attraversiamo...
… e vediamo un grande cartello che illustra la vastità della Cañada Real de Extremadura indicando pure il punto esatto dove ci troviamo.
Continuando il nostro cammino, all'altezza di una grande azienda agricola, prendiamo la strada verso destra...
e camminiamo in leggera salita per un po' tra campi di frumento e vecchie costruzioni agricole abbandonate.
 Sono interessantissime le forme con cui vengono potate le querce...
… tanto da sembrare creature che ti tendono la mano.
Si cammina e si pensa, e si prega, e si contempla...


Quando la strada inizia a scendere già siamo in prossimità di San Muñoz.

Il paesaggio resta straordinariamente bellissimo nella sua selvaggia integralità.



I tetti delle case di San Muñoz si vedono solo poco prima di entrare nel paese.
Un selfie di benvenuto.
A proposito di frecce: per fortuna che abbiamo il GPS!
L'albergue è situato nell'antica Casa del Medico lungo la strada principale (donativo). E' stato da poco risistemato. L'hospitaleiro si chiama Tomas Gonzales (tel. +34.923.448044) e abita vicino ai due bar del paese.
La sistemazione interna all'albergue è modesta ma funzionale: 3 stanze da letto con 7/8 posti, un bagno, una cucina ed un salotto.
 La chiesa parrocchiale.
 La sede della municipalità di San Muñoz.
La Plaza Major con il recinto per le manifestazioni con i tori.
Fabrizio con il sig. Bienvenido, il simpaticissimo novantenne con cui abbiamo condiviso l'albergue recentemente diventato la "sua" casa, a causa dell'incendio della propria abitazione.
Anche in questa tappa si raccomanda di portarsi appresso acqua e cibo a sufficienza per tutto il giorno non essendovi luoghi di approvvigionamento. A San Muñoz invece si trovano bar e tiendas.
GUADO RIO ARGANZA

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