Il programma era di raggiungere con le ciaspe il ghiacciaio della Fradusta, ma il faticoso passo sulla abbondantissima neve fresca non ci ha permesso di raggiungere la nostra meta.
E' stata comunque una escursione di grande soddisfazione su uno degli altipiani più suggestivi delle nostre dolomiti dai panorami mozzafiato, lo stesso paesaggio cui si ispirò Buzzati per immaginare il suo ‘deserto dei tartari', sotto un cielo limpido spazzato da un vento continuo alla temperatura di -16°.
In prossimità di Fiera di Primiero
Sulla strada verso San Martino di Castrozza
Il Cimon de la Pala da Col Verde
Cima Rosetta
Lo spettacolo all'arrivo della funivia che sale da Col Verde: verso il Cimon de la Pala
Il grande altopiano delle Pale con al centro il Rifugio Rosetta
Gli effetti del forte vento sulla neve fresca. Sullo sfondo la Pala di S. Martino
Il sentiero 701 in direzione del Rif. Rosetta
Il Cimon de la Pala (m. 3.184)
Verso il Rif. Rosetta
Il difficile passo sulla neve fresca
La funivia che sale da Col Verde.
Verso la Pala di S. Martino
Il Rif. Rosetta
Continuiamo non senza difficoltà per l'invisibile traccia del sentiero 707.
Alle nostre spalle
Verso est in direzione delle dolomiti venete
La neve "modellata" dal vento
Purtroppo anche la ciaspe sprofondano nella neve soffice e secca.
Verso il Cimon de la Pala e la Cima della Vezzana
Verso Cima Rosetta
La neve fresca e abbondante rende il passo alquanto faticoso.
La Pala di S. Martino
Dovremmo essere sul sentiero 709: davanti a noi l'esile traccia di un paio di scialpinisti.
Nonostante il passaggio degli scialpinisti si sprofonda troppo sulla neve e si fatica a procedere.
La traccia continua salendo sulla destra. Noi decidiamo di ritornare.
Sullo sfondo Cimon de la Pala e Cima della Vezzana
Cima Rosetta
Il Rifugio Rosetta.
Il lontano monte Civetta e sulla destra l'Antelao
San Martino di Castrozza
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