giovedì 4 gennaio 2018

FINESTRON (m. 1290) - COLLE DELLA BERRETTA (m. 1448) - MONTE ASOLONE (m. 1520) - CIMA GRAPPA (m. 1748)

Il meteo stabile e l'accumulo di neve di queste settimane ci hanno fatto tirare fuori le ciaspole per incamminarci lungo questa panoramica traversata che percorre una dorsale su sei colli da S. Lorenzo-Finestron fino alla cima del Monte Grappa
Bellissimi i paesaggi delle dorsali innevate e straordinari gli scorci panoramici, verso la pianura a sud e verso le Alpi a nord.
Il percorso con diversi ma contenuti saliscendi percorre una zona storica della prima guerra. Dalla località San Lorenzo-Finestron si risale fino al Colle della Berretta (1450 m), uno dei luoghi esplicitamente ricordati per le cruenti battaglie. Si prosegue lungo il crinale del Monte Asolone e successivamente si raggiunge prima il Col delle Farine (1499 m), dove numerose targhe (oggi sepolte dalla neve) ricordano varie battaglie svoltesi tra il 1917 e il 1918, e poi la località Croce del Termine (1450 m). 
L’ultimo tratto della salita diventa più ripido e faticoso e ci permette di raggiungere la “via Eroica”, il tratto del Sacrario che collega i grandi gradoni all'ossario dove sono sepolti i resti di quasi 23.000 soldati. Passando dal cimitero austro-ungarico, la lunga scalinata oggi ricoperta dalla neve conduce al Rifugio Bassano (1750 m).
Lascio alle foto ogni commento di questa meravigliosa giornata.


La località "Finestron" è tra i comuni di S. Nazario e Cismon del Grappa.



La Valle del Brenta (verso nord) e il paese di Cismon del Grappa.

La Valle del Brenta verso la Valsugana.


La ciaspolada inizia proprio dove si parcheggiano le auto



Le poche case di località "Finestron"







Col della Berretta (m. 1450). 


Col della Berretta (m. 1450). 






Quando gli austro-ungarici attaccarono il massiccio del monte Grappa dall'11 al 18 dicembre 1917 riuscirono ad impossessarsi del Col della Berretta, dello Spinoncia, di qualche cima dei Solaroli e dell'Asolone. 
La situazione si calmò fino al 15 giugno 1918, quando l'essercito austro-ungarico scatenò la sua ultima disperata offensiva (battaglia del solstizio) per cercare di sconfiggere l'Italia; in quest'occasione ci furono i combattimenti più aspri e il Monte Grappa costituì il principale baluardo per il fallimento dell'offensiva austriaca. 
Dopo le ingenti perdite di giugno (circa 15.000 uomini) la 4ª Armata inizialmente non doveva prendere parte alla battaglia di Vittorio Veneto, ma il 19 ottobre il Gen. Giardino ricevette l'ordine da Diaz di attaccare ripetutamente a partire dal 24 dello stesso mese. Nel D-Day del piano d'attacco i 75.000 fanti della 4ª Armata, articolati in nove divisioni, uscirono dalle trincee per separare i nemici del Trentino da quelli lungo il Piave. La 4ª Armata riprese l'iniziativa il 28 ottobre per proseguirla a tempo indeterminato. Provato dalle continue puntate offensive italiane, e con il fronte interno paurosamente debole, von Bojna decise all'improvviso di abbandonare le posizioni, ma gli italiani lo inseguirono e fecero numerosi prigionieri tra i suoi uomini.























La croce del Monte Asolone.


La croce di Monte Asolone









Croce del Termine



Sulla strada che scende verso Seren del Grappa


L'ultima salita verso il grande Sacrario.




Verso il Rifugio Scarpon.


Colli Euganei


Il Sacrario Militare del Grappa. Nel corpo centrale del monumento sono custoditi i resti di 12.615 caduti, di cui 10.332 sono ignoti. Il monumento è composto da cinque gironi concentrici posizionati uno sopra all'altro in modo da formare una piramide. Nella sommità sorge il sacello della "Madonnina del Grappa".




La Via Eroica.

Il Sacello.














Il Sacello con la Via Eroica.

Il fiume Piave e il Montello.

Verso i Colli Asolani.




La suggestiva Via Eroica, che partendo dai pendii del Sacello arriva fino al Portale di Roma, dove si possono trovare 14 cippi di pietra che portano scritti i nomi legati alle località che sono state interessate dalla Grande Guerra. 




Verso Nord Est


Il sacello con la "Madonnina del Grappa".

Il Portale di Roma.

La Via Eroica verso il Sacello con i cippi in pietra che ricordano le località delle grandi battaglie.



Il grande Sacrario visto dal Rifugio Bassano.

Rientriamo per un tratto lungo la strada statale

Cima D'Asta.



Riprendiamo la via del ritorno dalla SP 148 (tra i Comuni di Cismon e Borso)










Cima Mezzana (Pale di S. Martino)

Cima D'Asta.

Le Pale di S. Martino

Enego






















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