mercoledì 5 agosto 2015

MONTE CADRIA (m. 2.254) - BOCCA DELL'USSOL (m. 1.878) - Val di Concei - Trento

Ritorno verso il Monte Cadria dopo l'escursione dello scorso 8 gennaio 2015, quando, complice un inverno poco nevoso, avevo tentato di salire sulla cima più alta della Val di Ledro. In realtà quel giorno dovetti accontentarmi di avvicinarmi alla vetta senza raggiungerla (vedi post). Oggi invece, nel cuore dell'estate, le condizioni atmosferiche sono ottimali e quindi la cima è a facile portata di mano.
Salgo oltre l'abitato di Lenzumo e parcheggio a quota m. 880 poco sotto la vecchia centrale elettrica (m. 950).
Il sentiero n. 423 si inerpica per una ripida mulattiera cementata.


Una provvidenziale fontana a m. 1279.

Le pendici ad est del monte Cadria.
Originali chiavistelli del casolare a m. 1421.



Malga Vies (m. 1556).

Da malga Vies si continua a salire lungo il sentiero n. 423.

La mulattiera n. 423 che da malga Vies sale a malga Cadria.
Malga Cadria (m. 1914).

In prossimità della confluenza dei sentieri n. 448 e n. 423 incontro due giovanotti che con passo sicuro mostrano di andare verso la mia stessa meta. Chiedo loro per quale sentiero (per il crinale o dal fondo valle) hanno intenzione di salire. Uno di loro che conosce molto bene la zona mi dice che saliranno attraverso il fondo valle. Ci diamo appuntamento sulla cima non avendo io il loro stesso passo. Sono contento perché ho davanti a me due ottimi battistrada.

La croce del monte Cadria dal fondo valle.
Malga Cadria (m. 1914)
Il sentiero alternativo al crinale sale attraverso la distesa prativa della vallata, sempre ben segnato e non eccessivamente impegnativo se non nella parte sottostante la vetta.




In prossimità della vetta ecco le prime stelle alpine che fioriscono abbondantissime.





Il sentiero che sale dalla valle incrocia il n. 423 che procede dal crinale.




Uno scorcio verso il lago di Ledro.












Sullo sfondo il sentiero n. 423 che sale attraverso il crinale.

L'altare sulla cima del Monte Cadria (m. 2254)

Il lago, Pieve di Ledro e la Val Concei.
Dal monte Cadria verso le Giudicarie.
Le creste a nord del Monte Cadria con le diverse cime toccate dal sentiero della pace.
Verso le Valli Giudicarie e il paese di Roncone.


In vetta al Cadria conosco bene i miei due "battistrada". Sono Massimo e Matteo e vengono da Condino. Mi dicono che il loro programma è percorrere verso nord il Sentiero della Pace fino a Bocca dell'Ussol per poi scendere in una vicina malga. Guardando il percorso sulla cartina mi lascio convincere che potrebbe essere un ottimo anello anche per me, rientrando però verso il Rifugio al Faggio e quindi a Lenzumo. Massimo e Matteo benevolmente mi accolgono con loro e inizia la seconda e senz'altro più avventurosa parte della nostra escursione.






Tornati sui nostri passi dalla sommità del Cadria si inizia a scendere per esile cresta verso nord sul sentiero n. 445.

Il sentiero scende velocemente anche con qualche tratto esposto ma sempre su terreno fermo.


Il sentiero prosegue per una cengia aerea e panoramica.




Alle nostre spalle si intravede la cima del Cadria e il sentiero n. 445.
Abbondantissime sono in questo tratto le stelle alpine che crescono in gruppo.
Il sentiero continua a scendere veloce: bisogna raggiungere in basso la Bocca di Tortavai (m. 1947).





Al termine del sentierino sassoso eccoci alla Bocca di Tortavai (m. 1947) con l'impluvio che si apre verso nord.

Prima di ricominciare a salire troviamo una galleria di guerra che visitiamo.

Ricominciando a salire ci appare nella sua grandiosità la parete nord del Monte Cadria.


Davanti a noi ci attende la seconda fatica della nostra giornata: il Monte La Roda (m. 2169).

Si cammina sull'erba alta, segno evidente che sono pochi gli escursionisti che arrivano fin qui.
Un altra postazione della grande guerra con tanto di stella alpina cresciuta sul cemento (in alto a destra).




Inizia la salita al monte La Roda che si erge davanti a noi.

In prossimità della cima del Monte La Roda (m. 2169).

Uno sguardo verso il Monte Tofino e la Val Concei.
Alle nostre spalle oramai lontano il Monte Cadria.
Sul Monte La Roda non c'è nulla che la identifichi: solo tante mosche che ci infastidiscono mentre pranziamo.




Inizia la discesa dal Monte La Roda sul crinale verso nord-est per un'esile traccia di sentiero sempre più invaso dall'erba.





Sempre presenti le stelle alpine...


Si percorre anche un tratto di trincea.









Alle nostre spalle il Monte La Roda.





La vallata verso nord.
Davanti a noi Roccia Campei (m. 2063) che fortunatamente non si sale ma si aggira per un sentierino a mezzacosta a destra, versante est, con l'ausilio di alcuni ripidi pioli in legno nella terra.





Davanti a noi l'ultima satica della giornata: il Corno del Giù (m. 2060). Il sentiero passa poco sotto la vetta erbosa che rimane alla nostra sinistra.
Alle nostre spalle si vedono in lontananza le cuspidi del Monte Cadria, del Monte La Roda e del Corno del Giù.
Prima dell'ultima ascesa bisogna ancora scendere.


Eccoci sul pendio sud della Bocca del Giù.
Dopo circa 3,30 ore dalla nostra partenza dal Monte Cadria la nostra meta (il passo Bocca dell'Ussol) è davanti a noi.



Un ultimo selfie prima di dividerci: Massimo e Matteo scenderanno verso nord in direzione Malga Casinotto e Malga Gavardina, io scenderò verso sud in direzione di Malga Gui e il Rifugio "Il Faggio" in Val Concei.
La singolare chiesetta scavata sulla roccia ci offre l'occasione per condividere  assieme un breve ma significativo momento di preghiera.
Al passo Bocca dell'Ussol le nostre strade si dividono. Massimo mi raccomanda tanta prudenza nella discesa verso Malga Gui. Effettivamente il sentiero pur non essendo esposto ha un fondo di graniglia e terriccio alquanto instabile.


La Val Concei.

Località Sella de Lomar (m. 1600).

Il sentiero che scende da Bocca dell'Ussol visto dalla Sella de Lomar.

Qui sotto Malga Gui (m. 1444). Una provvidenziale fontana d'acqua freschissima rende questo luogo una tappa di fondamentale importanza.
Scendendo verso il Rifugio "Il Faggio".



I primi chalet di Lenzumo dopo il Rifugio Il Faggio.

Per recuperare l'auto devo nuovamente salire un po'. Questo mi permette di contemplare un'ultima volta il Monte Cadria alla luce del tramonto.

Al termine del giorno i km percorsi sono 23,70 per un dislivello di m. 2055.

Un grazie a Massimo e Matteo per avermi provvidenzialmente accolto a camminare con loro e aver condiviso con me quello che solo in certi luoghi e a certe altitudini il cuore riesce ad esprimere. Buon cammino ragazzi.

1 commento:

  1. Perbacco, che giro impegnativo! Fortuna aver trovato due esperti accompagnatori.

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