sabato 9 agosto 2014

PICCO DI RODA (2.229 m.) - SOTTOCASTELLO DI CADORE (Belluno)

Il Picco di Roda (2.229 m.) è una cima isolata, scarsamente frequentata credo a causa del dislivello da superare (1.500 m.), dalla quale si può godere un panorama meraviglioso verso la valle del centro Cadore. Ci salgo con Lorenzo in una delle poche belle giornate di questa estate piovosa. L'ideale sarebbe completare la salita dalla diga di Sottocastello con la discesa ad anello verso Caralte. Purtroppo, essendo legati all'auto parcheggiata nei pressi della diga, dobbiamo scendere per la stessa via di salita.
Oltrepassata la diga di Sottocastello, si sale brevemente su asfalto verso destra, per trovare poco dopo posto per parcheggiare (700 m.). Pochi metri di asfalto e si trovano le indicazioni del sentiero 351 che mandano su sterrato verso sinistra.

Si sale su comoda carrareccia in un fitto bosco di pini, attraverso il quale si aprono vedute sulla diga e l'abitato di Sottocastello...
… fino a località "Pianezze" (784 m.) dove la carrareccia si trasforma in sentiero.

Il sentiero di inerpica nel bosco fino ad incontrare un manufatto in cemento (acquedotto): fare attenzione a non proseguire diritti. Il nostro sentiero (segnavia bianco e rosso) sale verso destra.

Mentre saliamo alle nostre spalle la vegetazione si apre permettendo lo sguardo verso le Marmarole e i paesi di Calalzo e Vallesella.
Il sentiero 351 incrocia poi una strada cementata che risaliamo a sinistra ...
… fino ad un altro manufatto di cemento (acquedotto) in località "Piazzoletta" (1.125 m.) presso il quale si riprende sulla destra il sentiero che sale nel bosco.


Salendo attraverso la vegetazione si aprono scorci panoramici verso la vallata che conduce a Cortina in cui fanno bella mostra i monti Antelao e Pelmo.

Il sentiero è sempre evidente anche se l'altezza dell'erba fa intendere che gli escursionisti in questa zona non sono poi molti. 


La salita è sempre impegnativa anche per rigogliosa vegetazione … 

… alternando dei tratti meno ripidi proprio in corrispondenza di una vegetazione diversa.
Quando si ritorna a salire decisamente sul fianco di un pendio...
… la vegetazione arborea si dirada ...
… e si apre sotto di noi un panorama indescrivibile.




La maestosa diga di Sottocastello.

Casa Santa Chiara a Sottocastello.

Si riprende a risalire tra una vegetazione che si fa più rada.


Il sentiero si sposta verso la Val d'Anfela e fanno la loro comparsa i mughi ...
… mentre la visuale spazia verso il crinale del Vedorcia e sullo sfondo il Montanel.

Il sentiero entrando tra i mughi si fa più irto...

… mentre pochi abeti sono riusciti a sopravvivere.

Si arriva in una sorta di belvedere a circa 1980 m. dal quale il panorama spazia a 360° (qui la vallata verso l'Antelao) ma soprattutto ...
… finalmente compare davanti a noi la nostra meta: la cima del Picco di Roda (2.229 m.) con il sottostante ghiaione da risalire.

Uno zoom sul paese di Tai di Cadore.
Qui la vallata del Centro Cadore in direzione Auronzo e sullo sfondo il gruppo delle Marmarole e le dolomiti di Sesto.
Dal belvedere si prosegue in piano su un costone tra i mughi fino ad incrociare un canalino franoso (evidenti segnalazioni) che bisogna scendere con un po' di cautela ...


… fino a trovarsi nel grande catino ghiaioso sottostante il Picco di Roda. Attenzione: bisogna risalire il canalone a sinistra.
Si risale il ghiaione verso sinistra, facendo attenzione a non perdere l'orientamento: con attenzione si possono vedere i segni bianchi e rossi sui massi più grandi.

La salita, pur impegnativa, non presenta pericoli.




A termine del ghiaione sullo spartiacque si apre davanti a noi l'alta Val d'Anfela e sullo sfondo gli Spalti di Toro...
… mentre il sentiero prosegue verso sud tra i mughi senza grosse difficoltà in leggera salita fino al Passo di Roda (visibile sullo sfondo) .
Una volta arrivati al Passo di Roda, salendo verso destra in pochi minuti siamo sulla omonima cima  (2229 m.).
Dalla cima gettiamo uno sguardo innanzitutto a nord verso il lago di Centro Cadore con i paesi che sorgono sulle sue sponde (Pieve, Calalzo, Vallesina e Domegge)
Ad est da destra vediamo cima Spe, forcella Spe e il Cadin degli Elmi. Sullo sfondo il monte Pramaggiore.
Ad nord-ovest il monte Antelao e ai piedi Valle di Cadore.
A nord-ovest la Croda Cuze con il Sassolungo di Cibiana, il monte Rite e il Pelmo e l'Antelao coperti dalle nubi.
A nord-est il Montanel e il monte Cridola, con gli Spalti di Toro.
A sud il monte Duranno con la cima dei Preti.
Ad ovest il Cadin degli Elmi, le Tre Marie, forcella Spe (sullo sfondo il monte Pramaggiore) e cima Spe.
Un primo piano sul Cadin degli Elmi e sullo sfondo a sinistra il monte Pramaggiore.
Sulla cima sono di rito le foto ricordo che, considerata la bella giornata, sono piuttosto abbondanti.




Lorenzo e la croce di vetta.
La campanula nana.
Si ridiscende dalla cima per la stessa via...
… verso il Passo sottostante...
… e non c'è molto da dire.
Anche il ghiaione in discesa non presenta particolari difficoltà.




Ci attende però la risalita del catino ghiaioso.

Scendendo a valle ci incuriosiscono questi larici secchi sotto i quali ci fermiamo per osservarli da vicino. Ci fa pensare che anche avendo perso il loro vigore hanno mantenuto la loro fierezza.





In prossimità del punto di arrivo, alquanto assetati, facciamo sosta presso una sorgente eccezionale, evidentemente alimentata dalle abbondanti piogge di questa pazza estate.



Eccoci in prossimità della diga...
… dove fanno capolino le prime case e poco sotto la nostra auto.

4 commenti:

  1. Bravi, ottima recensione.

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  2. Descrizione semplice e sintetica con chiarissima ed esemplare sequenza fotografica.
    Grazie 1000!

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  3. Bellissima Escursione ! Merito dello splendido scenario del Cadore . . . merito di una descrizione fatta da chi sicuramente ama questi luoghi . La vorrò fare anch'io ,anche perché il Picco di Roda mi ricorda il bellissimo libro di Francesco Vidotto (Oceano) . Una sola domanda : quanto tempo avete impiegato per salire ? e quanto per scendere ? Grazie . Antonello Ruttilio - Ferrara - a.ruttilio@incico.com

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  4. Salve, ho percorso domenica scorsa (24 luglio 2016) il giro ad anello. Sono partita da Caralte, su al Picco di Roda e poi scesa ai fienili Restiè e di nuovo a Caralte (sentieo 351).Incontrato nessuno nessuno (eccetto un camoscio). Peccato perchè il percorso è splendido ed estremamanete suggestivo.Ho riguardato ora la Vostra sequenza di foto e descrizioni, che ho riconosciuto perfettamente e, comunque, avevo consultato ancora prima della mia escursione, come preparazione. Grazie. Molto belle e affidabili.Complimenti. M

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