lunedì 5 settembre 2016

RE DI CASTELLO (m. 2.889) Val di Daone - Trento

L'ascesa alla cima Re di Castello (m. 2.889) è una escursione di grande soddisfazione e bellezza per gli ampi scenari e panorami che si svolgono in un contesto selvaggio e solitario a confine tra il Trentino e la Lombardia. Fatta eccezione per il dislivello non è un'ascesa impegnativa o particolarmente difficile. Si richiede solo passo fermo per muoversi agevolmente tra i grandi blocchi di granito che caratterizzano la seconda metà dell'ascensione. Vi salgo da solo in una bella giornata calda e limpida di fine estate, senza particolare fretta, concedendomi anche tanto tempo per le foto che come sempre mi piace condividere.


Punto di partenza è il parcheggio sopra Malga Bissina (a circa m. 1.850)
Dal parcheggio di Malga Bissina verso il Caré Alto.
Il Carè Alto alle prime luci del giorno.
La cima Cop di Breguzzo (m. 3.001)
Dal parcheggio di Malga Bissina verso la Val Daone.
Oltre il parcheggio si imbocca l’ampia carrareccia n. 242.


Il sentiero n. 242
Verso la Val Daone.
Dopo un breve tratto il sentiero 242 perde quota tra facili balze erbose.


Alle mie spalle il lago artificiale di Malga Bissina sovrastato dall’imponente struttura del Carè Alto.
Si procede tra il bosco senza difficoltà per poi cambiare pendenza affrontando una facile salita a destra, con alcune svolte nel folto delle conifere.

Dopo 40 minuti si esce definitivamente dal bosco per scendere nella grande conca che ospita il bellissimo Lago di Campo (m. 1.944).


La conca che ospita il bellissimo Lago di Campo (m. 1.944) è chiusa ad occidente dal crinale principale con la cima del Re di Castello che si vede sulla sinistra.



Verso il monte Campellio (m. 2.809) ad ovest del Lago di Campo.

Il Lago di Campo è lungo 600 metri e largo 270. E' un bacino tutt’altro che irrilevante.

Si passa presso i ruderi di una vecchia costruzione ormai distrutta.


Si inizia a salire lasciando il lago alle proprie spalle.



Cima Cop di Breguzzo (m. 3.001)
Il sentiero 242 in direzione di Passo di Campo.
Sul sentiero 242 verso la Val Daone.




Il crinale roccioso che divide Trentino e Lombardia la cui punta più alta è il Re di Castello.


Nei pressi del Passo di Campo.
Dal Passo di Campo uno sguardo verso l’ampio pendio roccioso che nel secolo scorso era occupato dalla Vedretta di Saviore e sul quale si articolerà la via di salita al Re di Castello.

Al Passo di Campo incontro un nutrito gruppo di olandesi che stanno andando verso il Rif. Lissone.
Passo di Campo (m. 2.288) al confine tra Lombardia (provincia di Brescia) e Trentino.
Sul passo si incrocia il “Sentiero Adamello” (segnavia n°1) che si segue verso sinistra. Questa prima frazione si sviluppa quasi pianeggiante, mantenendosi appena a destra del crinale sovrastante.
Il sottostante bacino artificiale d’Arno e sullo sfondo la Val Camonica.
Verso il Monte Frisozzo (m. 2.897)


Il Monte Campellio (m. 2.809)

Si cammina sotto la cresta detta anche "Sega d'Arnò".

L’ascensione si articola comunque parallelamente alla cresta che appare caratterizzata da una lunga sequenza di irti e appuntiti picchi rocciosi.

La Sega d'Arnò.


Ad un bivio si abbonda il segnavia n°1 che procede traversando verso destra in direzione del Rifugio Maria e Franco per seguire le indicazioni presenti sulle rocce per la cima del Re di Castello.
Il percorso sale sull’ampio ed immenso pendio detritico: per un centinaio di metri si è agevolati nel salire dalla presenza di un sentiero militare ben costruito ad arte con rocce granitiche.

Non molto oltre il bivio il tracciato si perde tra i detriti di granito e gli unici riferimenti diventano pochi segni bianchi e rossi e degli ometti a volte anche difficilmente distinguibili nell'enorme e caotica pietraia.


La punta del monte Frisozzo.
La vetta dell'Adamello.
Il settore centrale dell'Adamello con bella vista sulla cima principale del gruppo, sul Mandrone e sulla Lobbia

La salita tra i detriti di granito, sebbene senza difficoltà tecniche, richiede una minima capacità di muoversi con equilibrio su terreno infido e talvolta scivoloso e instabile.


Salgo cercando con lo sguardo la sequenza degli ometti.




Si intravvede la croce di vetta.


In un grande masso sono evidenti le indicazioni per il Passo di Campo e per il Rif. Maria e Franco.
In prossimità della vetta il percorso diventa più impervio.
La croce di vetta con un "cracchio".

Per raggiungere la vetta si percorre un tratto sotto cresta piuttosto dirupato.


Prima della vetta si trovano i ruderi di una vecchia costruzione militare.
L'altitudine di vetta: m. 2.879
Il dislivello per arrivare in vetta: m. 1.153.
La croce in vetta al Re di Castello.

Verso la Val di Fumo e il Lago di Malga Bissina.

L'Adamello.
La Val Daone con il lago di Malga Boazzo.
Verso sud: il monte Monocola e il monte Listino.





Verso la Val Ghilarda.

Corno di Cavento (m. 3405), Monte Folletto (m. 3338) e Carè Alto (m. 3463)

Carè Alto e Cop di Breguzzo.
Ghiacciaio dell'Adamello
Vedretta del Mandrone
Carè Alto.

Adamello

Cop di Breguzzo.
Cima di Danerba
Cima di Valbona

Monte Corona

Monte Corona

La Val Daone


Verso la Val Camonica.

Il settore meridionale del Gruppo Adamello: non vi sono i grandi ghiacciai che caratterizzano la parte centrale del gruppo, ma sono comunque presenti molte cime rocciose comprese tra i 2500 e i 2900 metri prime fra tutte il Cornone di Blumone, il Laione e il Monte Listino.


Corno di Cavento (m. 3405), Monte Folletto (m. 3338) e Carè Alto (m. 3463)




Cima di Valbona

Monte Corona
Monte Cadria o Geometra



Verso la Val Camonica
Scendendo ritrovo la deviazione verso il Rif. Maria e Franco.



La margherita alpina.

Sassifraga brioide





Marmotte.









Lago di Copidello
Carè Alto.
Cop di Breguzzo



Lago d'Arnò e la Val Ghilarda.

Sulla via di ritorno noto numerose gallerie artificiali e trincee sulle rocce che sovrastano il sentiero, mute testimoni dell’assurdo conflitto che sconvolse queste cime.


Passo di Campo. Ci sono pure testimonianze del transito attraverso il passo di Campo di un gruppo di garibaldini durante le guerre del risorgimento.

La Sega d'Arnò e il Re di Castello


Un cippo nei pressi del lago di Campo ricorda l'incursione degli austriaci del 5 luglio 1915 in cui, il presidio italiano, colto di sorpresa, venne praticamente annientato.





Un ultimo sguardo al Carè Alto....
... e alla Cop di Breguzzo.

Nessun commento:

Posta un commento