lunedì 7 luglio 2014

CAMINO TORRES: 21° tappa TEO - SANTIAGO (km 14)

E' l'ultimo giorno del nostro cammino. Sono i km conclusivi prima della meta. E' un giorno importante perché il desiderio che abbiamo coltivato nel nostro cuore per un cammino lungo 20 giorni finalmente si realizza. Incontriamo l'apostolo Giacomo, nella sua casa, nella sua città. Ed è davanti a lui che portiamo desideri e richieste, volti e persone care, domande di preghiera e progetti futuri… 
Vogliamo arrivare presto in piazza Obradoiro, quando ancora c'è poca gente. Per questo partiamo da Teo alle ore 5.30. Per più di un'ora camminiamo veloci con la pila accesa, attenti a non perdere le frecce e i mojones. L'oscurità ci nasconde il mondo attorno a noi, ma oggi non è giorno per fermarci a guardare. Oggi è il giorno della meta tanto desiderata… e per questo il passo si fa veloce.
Sono le ore 7.00 quando la luce prevale sull'oscurità della notte e illumina cielo e terra. Abbiamo già passato il moderno centro urbano di Milladoiro e siamo all'altezza dell'autostrada, dove un balcone naturale ci affaccia alla città di Santiago, mostrandoci i quartieri periferici.

La strada scende veloce verso le prime case, ma prima dobbiamo attraversare ancora un tratto ferroviario … 
… e poi un vecchio ponte medioevale, oltre il quale a destra si entra in un tratto boscoso...
 … in direzione di Conxo, lungo il fiume Sar..
Il centro di Santiago non è lontano: siamo oramai davanti al monastero di Santa María de Conxo. Qui ci ritempriamo nelle forze e ci diamo una sistemata per arrivare in modo decoroso dall'Apostolo.
Eccoci lungo le strade della città nuova...
 … che presto ci conduce alle calli del suo cuore antico.
E' presto e le calli sono ancora vuote.
Considerata l'ora mattutina potremo prendercela comoda, abbiamo tutto il tempo che vogliamo, ma il desiderio di arrivare prevale su ogni altro pensiero.
La gioia ci assale alla vista delle guglie della basilica… 
… e finalmente eccoci in piazza Obradoiro: sono le ore 8.40.
Peccato per i lavori in corso sulla facciata e le torri della basilica, ma ciò che a noi sta a cuore era l'incontro con l'Apostolo.

Per un'ultima volta facciamo un passo: quello che chiude un lungo cammino, iniziato sempre con un passo simile… Ma quanti passi tra l'uno e l'altro!
La piazza inizia ad animarsi con l'arrivo di altri pellegrini: per tutti è una festa.
Fabrizio sognava questo momento: mettersi sdraiato con lo sguardo fisso sulla basilica. E' stare in contemplazione di ciò che nel corso di tanti km aveva desiderato nello spirito, come a dire che i desideri nascono dallo spirito, ed è lo spirito a darne concretezza.
Praza do Obradoiro inizia ad animarsi.
Dopo essere passati per l'officina del pellegrino per ritirare la nostra "Compostela" e farci autenticare il cammino compiuto, andiamo anche nella chiesa di S. Francesco per ritirare il diploma che ricorda gli 800 anni del pellegrinaggio di S. Francesco. Poi di corsa dritti in basilica, in primis per la S. Messa del pellegrino….
… ma anche per l'abbraccio all'Apostolo.
E dopo la S. Messa concelebrata da tanti sacerdoti, alla presenza di numerosi pellegrini provenienti da tutti i continenti, abbiamo la fortuna di assistere all'antico rito del botafumeiro, il cui incenso è offerto da un gruppo di pellegrini siciliani.




L'ultimo momento significativo del nostro pellegrinaggio ci viene offerto nella chiesa di S. Francesco da Frei Paco, un giovane frate minore compostelliano, che nei mesi di luglio e agosto accoglie i pellegrini offrendo loro un momento fraterno di spiritualità e preghiera presso una suggestiva cappella all'interno del convento.
L'appuntamento è alle ore 19.00. Siamo diversi pellegrini e riempiamo la cappella. Frei Paco ci accoglie e a tutti consegna una pietruzza in cui è disegnata la freccia gialla del cammino. La breve ma intensa liturgia si svolge in 3 momenti.
Nel primo in più lingue si vuole far prendere coscienza al pellegrino che il cammino non è finito a Santiago, ma proprio qui comincia, perché la dimensione pellegrinante appartiene all'uomo e segna tutta la sua vita. Ogni giorno si parte. In questo senso siamo forestieri nel mondo perché si passa per andare oltre il mondo stesso. Nessuno può dirsi arrivato, anzi beato chi continua a camminare...
Nel secondo siamo stati invitati a portare la pietra ricevuta sull'altare al centro della cappella. Tutti apparteniamo allo stesso mondo e portiamo il nostro piccolo contributo. Se crediamo nella forza dell'amore non serve l'uso della forza per assicurare la pace, perché il dono della pace sta nell'amore vicendevole. In sottofondo risuonano le parole di S. Francesco: "Signore fammi strumento della tua pace…" che si traducono in un abbraccio di pace tra tutti i presenti. Lo stesso Frei Paco ha voluto abbracciare ogni pellegrino presente.
Infine l'ultimo invito di questo momento di spiritualità è una preghiera, quella del Padre Nostro. E' così che Dio vuole farsi chiamare perché non ci dimentichiamo che siamo fratelli. Ognuno ha così potuto pregare il Padre Nostro nella propria lingua. 
In conclusione, ognuno di noi ha potuto riprendere la propria pietruzza lasciata sull'altare e riconoscente a Dio e ai fratelli ritornare al proprio pellegrinaggio esistenziale. 

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