Era da tanto che desideravo tornare in questo luogo unico. La faccio con Fabio in una giornata che il meteo dava per piovosa ma ... qualche volta anche il meteo sbaglia.
La salita dalla Val Canzoi è lunga e faticosa. La stradina forestale è ripidissima e afa un certo punto bisogna calzare i ramponcini. Poi lasciati i faggi si entra in mezzo ad un bosco di conifere, ma quello che si prospetta varcato il passo del Porzil o di Covolada è un qualcosa che già s'intuisce dall'affascinante nome. I Piani Eterni, un tempo conosciuti come Piano Eterno.
Davanti a noi si apre un'enorme distesa bianca con in mezzo due malghe, protetta a nord da 'strane' montagne di calcare rosso, mentre a sud s'innalza un piano inclinato di roccia tipicamente carsica con magro bosco culminante verso le strutture rocciose del Pizzoch-Tre Pietre. Ad est s'intravvedono le morbide, da questo versante, gobbe del Prabello-Agnelezze, paurosissimi precipizi verso il canyon della valle del Mis.
Ci fermiamo a lungo a contemplare. Il sole è caldo, l'atmosfera è unica, il paesaggio senza paragoni. Facciamo fatica a convincerci a tornare sui nostri passi.
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