L'ascesa alla cima Re di Castello (m. 2.889) è una escursione di grande soddisfazione e bellezza per gli ampi scenari e panorami che si svolgono in un contesto selvaggio e solitario a confine tra il Trentino e la Lombardia. Fatta eccezione per il dislivello non è un'ascesa impegnativa o particolarmente difficile. Si richiede solo passo fermo per muoversi agevolmente tra i grandi blocchi di granito che caratterizzano la seconda metà dell'ascensione. Vi salgo da solo in una bella giornata calda e limpida di fine estate, senza particolare fretta, concedendomi anche tanto tempo per le foto che come sempre mi piace condividere.
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Punto di partenza è il parcheggio sopra Malga Bissina (a circa m. 1.850) |
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Dal parcheggio di Malga Bissina verso il Caré Alto. |
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Il Carè Alto alle prime luci del giorno. |
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La cima Cop di Breguzzo (m. 3.001) |
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Dal parcheggio di Malga Bissina verso la Val Daone. |
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Oltre il parcheggio si imbocca l’ampia carrareccia n. 242. |
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Il sentiero n. 242 |
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Verso la Val Daone. |
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Dopo un breve tratto il sentiero 242 perde quota tra facili balze erbose. |
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Alle mie spalle il lago artificiale di Malga Bissina sovrastato dall’imponente struttura del Carè Alto. |
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Si procede tra il bosco senza difficoltà per poi cambiare pendenza affrontando una facile salita a destra, con alcune svolte nel folto delle conifere. |
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Dopo 40 minuti si esce definitivamente dal bosco per scendere nella grande conca che ospita il bellissimo Lago di Campo (m. 1.944). |
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La conca che ospita il bellissimo Lago di Campo (m. 1.944) è chiusa ad occidente dal crinale principale con la cima del Re di Castello che si vede sulla sinistra. |
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Verso il monte Campellio (m. 2.809) ad ovest del Lago di Campo. |
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Il Lago di Campo è lungo 600 metri e largo 270. E' un bacino tutt’altro che irrilevante. |
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Si passa presso i ruderi di una vecchia costruzione ormai distrutta. |
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Si inizia a salire lasciando il lago alle proprie spalle. |
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Cima Cop di Breguzzo (m. 3.001) |
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Il sentiero 242 in direzione di Passo di Campo. |
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Sul sentiero 242 verso la Val Daone. |
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Il crinale roccioso che divide Trentino e Lombardia la cui punta più alta è il Re di Castello. |
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Nei pressi del Passo di Campo. |
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Dal Passo di Campo uno sguardo verso l’ampio pendio roccioso che nel secolo scorso era occupato dalla Vedretta di Saviore e sul quale si articolerà la via di salita al Re di Castello. |
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Al Passo di Campo incontro un nutrito gruppo di olandesi che stanno andando verso il Rif. Lissone. |
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Passo di Campo (m. 2.288) al confine tra Lombardia (provincia di Brescia) e Trentino. |
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Sul passo si incrocia il “Sentiero Adamello” (segnavia n°1) che si segue verso sinistra. Questa prima frazione si sviluppa quasi pianeggiante, mantenendosi appena a destra del crinale sovrastante. |
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Il sottostante bacino artificiale d’Arno e sullo sfondo la Val Camonica. |
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Verso il Monte Frisozzo (m. 2.897) |
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Il Monte Campellio (m. 2.809) |
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Si cammina sotto la cresta detta anche "Sega d'Arnò". |
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L’ascensione si articola comunque parallelamente alla cresta che appare caratterizzata da una lunga sequenza di irti e appuntiti picchi rocciosi. |
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La Sega d'Arnò. |
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Ad un bivio si abbonda il segnavia n°1 che procede traversando verso destra in direzione del Rifugio Maria e Franco per seguire le indicazioni presenti sulle rocce per la cima del Re di Castello. |
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Il percorso sale sull’ampio ed immenso pendio detritico: per un centinaio di metri si è agevolati nel salire dalla presenza di un sentiero militare ben costruito ad arte con rocce granitiche. |
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Non molto oltre il bivio il tracciato si perde tra i detriti di granito e gli unici riferimenti diventano pochi segni bianchi e rossi e degli ometti a volte anche difficilmente distinguibili nell'enorme e caotica pietraia. |
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La punta del monte Frisozzo. |
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La vetta dell'Adamello. |
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Il settore centrale dell'Adamello con bella vista sulla cima principale del gruppo, sul Mandrone e sulla Lobbia. |
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La salita tra i detriti di granito, sebbene senza difficoltà tecniche, richiede una minima capacità di muoversi con equilibrio su terreno infido e talvolta scivoloso e instabile. |
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Salgo cercando con lo sguardo la sequenza degli ometti. |
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Si intravvede la croce di vetta. |
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In un grande masso sono evidenti le indicazioni per il Passo di Campo e per il Rif. Maria e Franco. |
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In prossimità della vetta il percorso diventa più impervio. |
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La croce di vetta con un "cracchio". |
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Per raggiungere la vetta si percorre un tratto sotto cresta piuttosto dirupato. |
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Prima della vetta si trovano i ruderi di una vecchia costruzione militare. |
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L'altitudine di vetta: m. 2.879 |
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Il dislivello per arrivare in vetta: m. 1.153. |
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La croce in vetta al Re di Castello. |
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Verso la Val di Fumo e il Lago di Malga Bissina. |
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L'Adamello. |
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La Val Daone con il lago di Malga Boazzo. |
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Verso sud: il monte Monocola e il monte Listino. |
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Verso la Val Ghilarda. |
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Corno di Cavento (m. 3405), Monte Folletto (m. 3338) e Carè Alto (m. 3463) |
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Carè Alto e Cop di Breguzzo. |
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Ghiacciaio dell'Adamello |
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Vedretta del Mandrone |
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Carè Alto. |
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Adamello |
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Cop di Breguzzo. |
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Cima di Danerba |
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Cima di Valbona |
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Monte Corona |
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Monte Corona |
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La Val Daone |
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Verso la Val Camonica. |
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Il settore meridionale del Gruppo Adamello: non vi sono i grandi ghiacciai che caratterizzano la parte centrale del gruppo, ma sono comunque presenti molte cime rocciose comprese tra i 2500 e i 2900 metri prime fra tutte il Cornone di Blumone, il Laione e il Monte Listino. |
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Corno di Cavento (m. 3405), Monte Folletto (m. 3338) e Carè Alto (m. 3463) |
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Cima di Valbona |
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Monte Corona |
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Monte Cadria o Geometra |
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Verso la Val Camonica |
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Scendendo ritrovo la deviazione verso il Rif. Maria e Franco. |
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La margherita alpina. |
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Sassifraga brioide |
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Marmotte. |
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Lago di Copidello |
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Carè Alto. |
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Cop di Breguzzo |
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Lago d'Arnò e la Val Ghilarda. |
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Sulla via di ritorno noto numerose gallerie artificiali e trincee sulle rocce che sovrastano il sentiero, mute testimoni dell’assurdo conflitto che sconvolse queste cime. |
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Passo di Campo. Ci sono pure testimonianze del transito attraverso il passo di Campo di un gruppo di garibaldini durante le guerre del risorgimento. |
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La Sega d'Arnò e il Re di Castello |
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Un cippo nei pressi del lago di Campo ricorda l'incursione degli austriaci del 5 luglio 1915 in cui, il presidio italiano, colto di sorpresa, venne praticamente annientato. |
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Un ultimo sguardo al Carè Alto.... |
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... e alla Cop di Breguzzo. |
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