Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature,
spetialmente messor lo frate sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore,
de te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle,
in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale a le tue creature dai sustentamento.
Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si’, mi' Signore, per frate focu, per lo quale ennallumini la notte,
et ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et erba.
E' l'ultimo giorno del mio cammino. Assisi è veramente vicina. L'ospitalità ricevuta da Andrea e Marina nei pressi del castello di Giomici è stata familiare e cordiale. La mia meta però mi aspetta e alle prime luci del giorno mi metto in cammino. Ritorno sui miei passi verso "La Barcaccia" e vado in direzione di Valfabbrica, incontrando la chiesetta dedicata a S. Benedetto e al Beato Paolino da Coccorano.
Eccomi nei pressi di Valfabbrica.
Attraversata senza soste Valfabbrica proseguo in direzione de "il Pioppo". Da qui lascio la comoda strada asfaltata ed entro a destra nel bosco lungo il "Fosso delle lupe". Il sentiero in buona pendenza diventa presto impegnativo perché fangoso e scivoloso.
Con pazienza raggiungo la cresta della collina e cerco un corso d'acqua per togliermi il fango accumulato su scarpe e pantaloni.
Poco oltre ecco finalmente davanti a me la rocca di Assisi. La visione mi crea una forte emozione di gioia.
Dietro di me la vallata verso Valfabbrica da cui sono salito.
Si apre davanti a me la valle che collega Perugia e Assisi.
Dopo la rocca di Assisi vedo più in basso anche la Basilica di San Francesco.
Continuo a camminare in un ambiente agreste ora però su buone strade...
… sempre ben indicate.
Avvicinandomi ad Assisi anche il sole riappare in tutto il suo illuminante splendore.
Scendo fino al torrente Tescio e poi attraverso il ponte dei Galli salgo verso Porta san Giacomo.
Eccomi davanti alla Basilica: la metà tanto desiderata ora è davanti a me. Sono le ore 12 e i rintocchi della campana annunciano il mezzogiorno.
Non perdo tempo: l'appuntamento è con Francesco e quindi scendo in fretta verso la tomba.
Davanti a Francesco uso le sue stesse parole per ringraziare e chiedere a Dio quanto mi sta nel cuore:
Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Iddio,
concedi a noi miseri di fare, per tuo amore,ciò che sappiamo che vuoi,e di volere sempre ciò che a te piace,affinché, interiormente purificati, interiormente illuminatie accesi dal fuoco dello Spirito Santo,possiamo seguire le orme del tuo Figlio diletto,il signore nostro Gesù Cristo,e con l’aiuto della tua sola grazia giungere a te, o Altissimo,che nella Trinità perfetta e nell’Unità semplicevivi e regni e sei glorificato,Dio onnipotenteper tutti i secoli dei secoli.Amen.
Dopo l'incontro con il Santo voglio chiudere questa mia prima parte del cammino Francescano salendo all'eremo delle Carceri.
All'eremo partecipo con i frati al vespero e all'adorazione pomeridiana.
Rientrando verso Assisi, mentre il sole tramonta, mi concedo dalla Rocca un'ultimo sguardo a questa città che Dante chiama "oriente" perché qui il sole della fede continua a sorgere per chi si mette alla scuola di Francesco.
Tutto è andato per il meglio. Si fa strada in cuore nel frattempo il desiderio di tornare qui, magari per un'altra strada, per un altro cammino: quello della Valle Reatina.